27 giugno 2018
STRUMENTI DIGITALI E MULTIMEDIALI PER L'AGRICOLTURA MODERNA
L’agricoltura del futuro sarà sempre più rivolta all’innovazione e farà della precisione il proprio orientamento. Il settore sta vivendo una vera e propria rivoluzione digitale e quando si parla di “agricoltura 4.0” si intende quell’agricoltura che fa uso di droni, big data, trattori senza conducente e svariate tecnologie per migliorare resa e sostenibilità delle coltivazioni, qualità produttiva e di trasformazione, nonché condizioni di lavoro. Una rivoluzione che ha avuto inizio negli Stati Uniti e in Australia, dove la vastità dei territori ha imposto il ripensamento del paradigma agricolo.
Il tasso di innovazione in Italia
Il nostro Paese conta un numero elevato di imprese che offrono soluzioni per l'agricoltura digitale. Secondo una ricerca dell’Osservatorio Smart AgriFood della School of Management del Politecnico di Milano e del Laboratorio Rise dell’Università degli Studi di Brescia, ha sede in Italia il 12% delle nuove imprese fornitrici di tecnologie per migliorare l'efficienza e la sostenibilità delle produzioni agricole, nate dal 2011 in poi in tutto il mondo.
Una percentuale molto alta, che pone l’Italia tra i primi Paesi in termini di offerta di soluzioni innovative per gli imprenditori agricoli. Un’offerta che, però, non viene “sfruttata” ampiamente.
L'Agricoltura 4.0 ha in Italia un mercato di circa 100 milioni di euro, il 2,5% di quello globale, ma, nonostante i benefici in termini di riduzione dei costi, di qualità e resa del raccolto, la diffusione di queste soluzioni è ancora limitata. Meno dell’1% della superficie agricola complessiva, infatti, è gestita in maniera intelligente, utilizzando sistemi avanzati e ricorrendo all’agricoltura di precisione (dati Mipaaf 2015).
Un gap che, seppur destinato a diminuire nei prossimi anni, non può di certo permettersi una nazione come l’Italia che fa dell’agricoltura e dell’agroalimentare un pilastro della propria economia (produzione, trasformazione e distribuzione valgono 300 miliardi di euro, pari all'11,3% del Pil).
Limiti e problematiche
Tra i principali limiti che rallentano la diffusione della tecnologia in Italia si annovera la mancanza di formazione a vari livelli nella catena produttiva, un aspetto che riguarda in primis gli imprenditori agricoli, ma anche i rivenditori, che da riparatori di macchine agricole si sono trovati in pochi anni a vendere tecnologia con necessità di conoscenze in termini di installazione di sistemi, connessione messa in campo e manutenzione.
Fondamentale, poi, è l’estensione della banda larga ed extra-larga anche alle zone rurali per garantire l’interconnessione della filiera. Inoltre, servono sensibilità, competenza e propensione all’investimento da parte delle imprese, un fatto non scontato in Italia, dove il tessuto produttivo è perlopiù formato da aziende di medie dimensioni.
L’agricoltura di precisione
Il futuro del settore primario passa anche attraverso l’agricoltura di precisione, un settore ancora in fase di sviluppo in Italia, dove la sua applicazione è ancora limitata e diffusa perlopiù nelle zone a vocazione risicola e viticola.
Per comprendere il significato di “agricoltura di precisione”, o precision farming utilizzando la dicitura anglosassone, bisogna pensare che all’interno di un campo difficilmente la produzione sarà omogenea. Sarà più probabile, invece, che ci siano zone a più alta produzione e altre dove invece la produttività è bassa. Questa variabilità nella produzione può dipendere da molti fattori, generalmente “oggettivi” (per esempio una differente composizione del terreno, la presenza di avvallamenti dove ristagna l’acqua o di zone più compattate e quindi meno porose), ma talvolta anche “soggettivi” (come una non corretta applicazione del concime o da una semina malfatta).
Riuscire a comprendere che cosa genera la variabilità e quindi trovare i mezzi per porvi rimedio, quando è possibile, o adattare il processo produttivo in modo da ridurre gli sprechi è il compito che si prefigge l’agricoltura di precisione. Essa si basa sulla possibilità di valutare la variabilità spaziale, sulla capacità di analisi del dato e la possibilità di decidere la migliore soluzione da adottare.
In una fase storica, poi, dove i cambiamenti climatici sono all'ordine del giorno, la tecnologia diventa necessaria per rispondere a questa problematica non solo per le colture estensive come si sarebbe portati a pensare, ma anche, per esempio, in viticoltura, frutticoltura e zootecnia.
La tecnologia al servizio dell’agricoltura
L’agricoltura del futuro si avvale dell’utilizzo di sensori elettronici e di tecnologie di informazione spaziale (GPS, GIS, remote sensing) per mappare tanto la variabilità del suolo quanto la crescita delle colture, in modo da ottimizzare pratiche quali l’irrigazione, l’uso di fertilizzanti e pesticidi, adattandole alle specifiche condizioni locali con lo scopo di ridurre l’impatto ambientale e migliorare il processo di coltivazione.
Negli Stati Uniti già da diversi anni si sperimentano sensori idrometrici predittivi per fronteggiare i cambiamenti climatici oppure collari sonori capaci di indirizzare gli animali all’interno di staccionate virtuali disegnate sullo smartphone dagli allevatori.
Nel comparto della frutticoltura è possibile determinare con l'uso di sensori lo stato vegetativo della pianta e gestire la struttura della chioma ma anche, a fronte di maggiori investimenti, arrivare a una automazione completa della gestione della guida e delle attrezzature. Non mancano i sensori capaci di fornire in tempo reale informazioni relative allo stato di accrescimento del frutto per individuare, grazie ad un algoritmo gestibile da un'app, il momento migliore per la raccolta e ottenere una stima della produzione finale.
Nell’ambito delle macchine agricole, ormai ci sono trattori a guida satellitare che servono per preparare il campo per le concimazioni mirate e quelli con Gps che fanno guidare qualunque macchina trapiantatrice e allineare il tracciato di lavoro. Poi c'è il trattore senza conducente, recentemente lanciato da Cnh Industrial: per ora si tratta di un concept model innovativo (un mezzo agricolo senza cabina), ma l’obiettivo è quello di lanciarlo sul mercato entro il 2020.
Anche la zootecnia sta assistendo a notevoli trasformazioni tecnologiche: telecamere 3D che scansionano i capezzoli delle vacche per migliorare l’efficienza della mungitura, dispositivi che separano il latte alimentare da quello destinato alla produzione di formaggio per incrementare le rese casearie, sensori dotati di spettri intelligenti che rivelano le differenze di temperatura negli animali segnalando possibili malattie.
A Cascina Baroncina, in provincia di Lodi, il Crea (l’ente governativo per la ricerca in agricoltura) ha avviato un progetto di precision livestock farming in un allevamento sperimentale. Sono stati installati nella stalla una serie di microfoni e sensori che permettono di registrare tosse e versi, individuando eventuali disturbi degli animali. Altri sensori studiano la ventilazione degli ambienti per rivelare temperatura, umidità e presenza di ammoniaca, mentre uno staff di professionisti utilizza i dati registrati per migliore le prestazioni di podometri, attivometri e ruminometri.
Nell’azienda agricola Ponte Vecchio a Vidor (Treviso), invece, tutto è automatizzato: per gestire le 120 vacche da latte basta una sola persona a cui è affidato in remoto il controllo delle mungitriciautomatiche.
Migliore tracciabilità
Il digitale interviene in maniera sostanziale anche nella tracciabilità alimentare, riducendo tempi e costi legati ai processi di raccolta, gestione e trasmissione dei dati. Secondo l’Osservatorio Smart AgriFood gli strumenti più utilizzati per migliorare la tracciabilità sono i barcode, gli RFId (Radio-Frequency Identification) sistemi gestionali, i big data e le tecnologie mobile. I settori più interessati dall’innovazione tecnologica per la tracciabilità sono quello ortofrutticolo (30%), la filiera delle carni (23%), i prodotti lattiero-caseari (14%) e caffè-cacao (12%).
LINK: Osservatorio Smart AgriFood della School of Management del Politecnico di Milano
https://www.osservatori.net/it_it
LINK: “Agricoltura 4.0, Italia al top per tecnologia disponibile, ma i campi non sono smart” – Wired.it
https://novagricoltura.edagricole.it/featured/agricoltura-4-0-italia-tecnologia-campi-smart/
LINK: L’agricoltura di precisione: cos’è e come si applica (Forigo.it)
https://www.forigo.it/news/agricoltura-di-precisione-cose-e-come-si-applica
LINK: Crea: “Nella zootecnia di precision il future dell’allevamento” (Terra e Vita n.31/32 2016)http://www.crea.gov.it/wp-content/uploads/2016/08/La-zootecnia-CREA-su-Terra-e-Vita.pdf